ieri sono stato costretto a cambiare la mia chiavetta internet (avevo una Hawei del 2008, con driver per Linux che viaggiava a 7.2) con una nuova, una Olicard 200 rossa (14.4) (modello: P121AZE1FO), col brand della Tim, in quanto l'altra non riusciva più a connettersi; installati i driver su Xp Pro, tutto ok. i problemi, manco a dirlo, arrivano su Linux (Ubuntu 12.04, 64 bit). c'è da dire che il commesso mi aveva garantito che la chiavetta aveva i driver per Ubuntu, tra l'altro dicendomelo quasi con aria di sufficienza: 'oggi tute le chiavette hanno i driver per Linux...', ma vabbè...
L'altra penna non mi ha mai dato problemi, fino a ieri; installati i driver, partì subito e furono rose e fiori.
con questa invece, ho provato a inserirla e viene effettivamente rilevata come modem, mi chiede il pin della sim e sembrerebbe tutto ok; ma quando vado sui parametri di rete per cliccare su Maxxi Tim Alice Internet (il nome l'ha rilevato da sé, come con l'altra), tenta di connettersi, diventando in un primo momento i pallini verdi, col messaggio: 'Attualmente connessi alla rete GSM', come dava con l'altra; dopo però, anziché dirmi 'Connessione stabilita', semplicemente si sgancia: 'Disconnessi dalla rete', e qui si conclude l'esperienza con questa penna su Linux. ho già visto diverse guide, installato i 2 moduli consigliati sulla guida dell' Istituto Majorana (usb-switch), controllati i parametri di rete, ed è tutto ok. Ho provato anche a riavviare a penna inserita, ma fa sempre uguale; non c'è verso collegarsi.
A questo punto, confidavo in qualcuno che avesse avuto un'esperienza analoga, magari proprio con questo tipo di chiavetta, visto che è fra le più usate al momento.
Un'ultima cosa: ho appena acquistato su internet un hdd esterno della Western Digital, da 4 TB, 'My Book'; la prima cosa che ho visto è che quando l'accendo e sto lavorando con Windows (Xp Professional, premetto che ho già installato i driver del suddetto hdd), è come se saturasse tutto; il sistema diventa incredibilmente pesante, quasi 'zombie', per accedere ai file interni ci mette anche 2 minuti abbondanti (quando a cose normali, ci impiega max 2 secondi) e anche una volta spento l'hdd, il sistema continua a rimanere piantato e lento, avevo quasi pensato a un virus, ma al riavvio tutto torna come prima, fino a quando non riaccendo il mastodontico hdd.
Oltretutto, questo hdd ha un sistema di crittografia a livello HARDWARE, quindi indipendente dai sistemi operativi e una volta installati i driver su Windows, ogni volta che l'accendo, giustamente mi chiede la password che gli ho fornito, e fin qui tutto ok (a parte i rallentamenti che arriveranno poco dopo).
Avendo però tale hdd i driver (tanto per cambiare) SOLO per Windows e Mac, quando l'accendo su Linux, non me lo vede come volume ma come file sconosciuto, nonostante apra comunque la schermata per l'espolrazione dei file, ma qui si ferma.
Il contenuto interno (circa 1 TB, per ora) è come se non esistesse, non si vede neanche la cartella in cui l'ho salvato; questo ovviamente per via della crittografia hardware dell'hdd stesso, e ripeto che va bene così, vuol dire che la crittografia lavora bene, ma siccome con Linux è molto più snello l'accesso all'hdd, come se trattasse un qualsiasi file e siccome il 90% del lavoro lo svolgo con Linux (quindi anche i salvataggi, i backup, etc.), vorrei sapere se esista o meno un metodo per 'obbligare' il softwarino interno (che non è altro che un .exe) che gestisce lo sblocco della password, a chiedermi appunto la password di sblocco per accedere al contenuto dell'hdd.
So che esiste Wine (anche se non saprei dire se con questo funzioni), ma vorrei evitare di tirar giù una valanga di librerie per un solo eseguibile.
Ripeto tuttavia che non so se Wine poi funzioni, quindi rischiando di 'sporcare' il sistema per niente.
Grazie mille a tutti, scusandomi per lunghezza del post.