da ninjabionico » sab lug 17, 2010 1:44 pm
Bell'articolo, il metodo funziona sulle derivate di Debian fra cui Ubuntu fruttando il gestore dei pacchetti per installare e rimuovere facilmente il kernel.
Mi viene un dubbio però leggendo la tua guida...
... gli ultimi passaggi...
... l'uso dell'opzione --initrd dovrebbe già creare il file initrd.img-{versione} e in fase d'installazione l'aggiornamento della configurazione di Grub dovrebbe tenerne conto...
Ho compilato e installato diverse volte il kernel, anche col metodo manuale che funziona su qualsiasi distro ma non sfrutta il gestore dei pacchetti e ti tocca ritoccare la configurazione del boot-manager, il mio consiglio è di rimuovere molto di più dopo aver preso confidenza con la compilazione.
Come?
Per ottenere informazioni utili per la configurazione del kernel io utilizzo i comandi:
- Codice: Seleziona tutto
lsusb
lspci
lspcmcia
{L'ultimo è utile solo per i portatili}
Questi comandi forniscono un output minimale rispetto a lshw ma contiene ugualmente le sigle dei chip utilizzati nelle schede, fondamentali per sapere con precisione quali sono i driver da abilitare o meno, perché difficilmente troverete come riferimento il nome del costruttore e il modello della scheda fra le voci del kernel (infatti molti produttori di hardware utilizzano i medesimi chip che vengono così supportati da un unico driver).
Cosa abilitare e cosa no (oltre a quanto correttamente specificato nella guida):
- tutti i supporti ai chipset inutilizzati, se abbiamo una scheda madre con chipset Intel potremmo rimuovere i moduli per i chipset Amd, Via, Nvidia, Sis e Uli per esempio, rimuovendo anche eventuali moduli per le famiglie di chipset Intel di cui non fa parte la nostra scheda madre (perché obsoleti, usati nei server o troppo recenti) e selezionando come statico il modulo del nostro specifico chipset e lasciando come moduli quelli generici
- rimuovere i supporti ai controller Scsi/Sata che non possediamo, lasciando invece abilitati (meglio se statici) quelli generici che vengono utilizzati per supporti usb e unità sata/pata visto che per semplificare la gestione sono stati portati tutti nella catena Scsi
- abilitare in modo statico il supporto ai controller dei dischi del chipset e integrati extra nella scheda madre
- rimuovere il supporto a schede di rete PCI/ISA/PCMCIA non installate, inutile avere i driver per le schede per fibra ottica o delle obsolete 10 Mbit quando oggi sono tutte 100/1000 Mbit quelle integrate nelle schede madri, consiglio invece di lasciare come moduli quelli per le schede USB (soprattutto le WiFi)
- disabilitare il supporto all'ISDN se non ce l'avete (come probabile)
- come sopra è valido lo stesso discorso per le schede audio, abilitare ALSA e disabilitare OSS, abilitare in ALSA l'emulazione OSS se abbiamo alcuni vecchi programmi ne fanno uso (per retro-compatibilità, il 99% dei programmi recenti ormai utilizzano ALSA e non più OSS), disabilitare i moduli di tutte le schede audio PCI (è il bus più frequentemente usato per integrarle nelle schede madri, anche se di recente si è cominciato a utilizzare anche quello USB) eccetto quello della nostra scheda e lasciando abilitati come moduli quelli delle schede USB (che non si sà mai)
- disabilitare il supporto alle schede d'acquisizione video PCI che non possedete, lasciando invece quello delle schede USB (potrebbe sempre capitarvene una fra le mani)
- abilitare in modo statico il supporto ai filesystem che utilizzate per le vostre partizioni di sistema (es Ext3/4, ReiserFs, ecc...), questo permetterà insieme al supporto statico dei controller pata/sata l'avvio del sistema anche in assenza del file initrd.img-{versione kernel} (se l'uso del suddetto file non è utilizzato in fase di avvio si guadagna qualche secondo), lasciate come moduli quelli presenti sul disco ma non utilizzati direttamente da GNU/Linux come Iso9660 (cd-rom) , VFAT e NTFS, disabilitando gli altri inutilizzati (es. ReiserFs, JFs, XFs, ecc...)
I suggerimenti sopra sono abbastanza generici, le voci di configurazione sono moltissime, alcune vengono visualizzate o nascoste in base a quelle che sono abilitate, ulteriori ottimizzazioni sono ancora possibili (sensori interni, contatori e watchdog, protocolli di rete, moduli di espansione delle funzionalità del firewall NetFilter, ecc...) ma è opportuno procedere per gradi e tentativi finché non si è raggiunto un grado di personalizzazione/ottimizzazione accettabile.
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