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La faccia degli utenti nelle pubblicità di Google

a cura di sergio.moriani
17/10/2013 - news
Tecnologia & Attualità - Se a un mio amico piace allora potrebbe piacere anche a me. La psicologia dell'emulazione alla base dell'iniziativa di Google. Ma anche Facebook si era mossa in quella direzione.

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La notizia è apparsa sul New York Times. A partire dall'11 di novembre gli spot pubblicitari di Google potrebbero ricorrere al volto e al nome dei propri utenti, quelli iscritti al social network Plus, in qualità di testimonial. Nelle intenzioni di Mountain View si vuole offrire all'utenza, e a tutti coloro che sono nelle loro cerchie, le informazioni più appetibili. Normalmente i consigli forniti da persone conosciute possono rivelarsi utili. Ecco perché il nome e l'immagine di un profilo si accompagneranno ai contenuti condivisi dagli utenti. Ciò si verifica facendo +1, l'azione con cui si inserisce un commento o si segue qualcuno. Ma i soli soggetti che ne fruiscono sono coloro con cui l'utente ha scelto di effettuare la condivisione.

Ad esempio Google potrebbe sfruttare le recensioni alle App presenti su Play Store e proporre le informazioni agli utenti connessi attraverso le cerchie.

Ogni utente può agire sul proprio profilo e disattivare l'impostazione relativa alle conferme condivise. In questo modo si può gestire l'utilizzo di nome e immagine.

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