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Una pre-release di SP1 per Windows 7 raggiunge la rete
Windows 7 SP1 beta è al vaglio dei betatester
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La trattazione seguente è piuttosto datata. Sebbene questo non implichi automaticamente che quanto descritto abbia perso di validità, non è da escludere che la situazione si sia evoluta nel frattempo. Raccomandiamo quantomeno di proseguire la lettura contestualizzando il tutto nel periodo in cui è stato proposto.
Dal palco del TechEd 2010 di New Orleans, Microsoft ha annunciato numerose novità circa le piattaforme Windows desktop e server. Si è parlato in particolar modo di Service Pack 1 per Windows 7 e Windows Server 2008 R2. Non sono emerse novità sostanziali rispetto a quanto già noto: se per la linea client si tratterà di un aggiornamento minore, il primo SP per la declinazione server veicolerà invece significative novità. RemoteFX: il ritorno del "mainframe"?In particolare, Microsoft ha sottolineato a più riprese l'importanza rivestita dalla funzione RemoteFX introdotta da Windows Server 2008 R2 SP1: tramite questa nuova caratteristica, le postazioni equipaggiate con Windows 7 SP1 potranno sfruttare l'accelerazione video anche all'interno di sessioni di desktop remoto erogate dal server tramite apposite macchine virtuali, così come la possibilità di collegare alla sessione remota periferiche USB locali, quali scanner, fotocamere ed altri dispositivi. La maggior parte del carico computazionale (accelerazione video inclusa) viene gestita dal server: questo significa che, utilizzando un nodo di rete sufficientemente potente, diviene possibile impiegare anche client non particolarmente veloci per eseguire compiti gravosi, quali il disegno CAD ed il rendering grafico ad alta risoluzione. Va da sé che l'utilizzo della rete, per quanto Microsoft abbia messo in gioco funzioni di compressione ed ottimizzazioni di ogni tipo, rimane intenso: RemoteFX potrà quindi essere sfruttato solamente in rete locale, e non via Internet. Un aspetto che lascia perplessi è la scelta di utilizzare macchine virtuali complete erogate tramite Hyper-V invece di più semplici sessioni utente multiple: la scelta finisce per richiedere quantità elevate di memoria RAM sul server e, pur mantenendo un isolamento pressoché totale fra i vari utenti e garantendo la libertà di utilizzare sistemi operativi differenti, potrebbe azzerare parte dei vantaggi derivanti dalla gestione centralizzata dell'infrastruttura. Ad ogni modo, è interessante notare che, con RemoteFX, Microsoft avvia una netta inversione di tendenza: se negli ultimi anni i mainframe hanno perso via via di importanza contestualmente allo spostamento del carico sui singoli client, la soluzione odierna sembra presa di peso dagli scenari governati da IBM AS/400 e predecessori degli anni 80 e 90. Dynamic Memory ridistribuisce la memoriaSolo conferme anche per la tecnologia Dynamic Memory, tramite le quali le varie macchine virtuali in esecuzione su un server Hyper-V potranno allocare dinamicamente più o meno memoria RAM a seconda del carico computazionale corrente. L'obbiettivo, come facilmente intuibile, è quello di sprecare meno risorse e consentire agli utenti professionali di erogare un maggior numero di server virtuali da una singola macchina fisica. I sistemi operativi guest supportati sono Windows Server 2003, Windows Server 2008, Windows Server 2008 R2 e le edizioni Enterprise e Ultimate di Windows Vista e Windows 7. La beta è in arrivoContestualmente, Microsoft ha annunciato anche l'intenzione di rilasciare una beta pubblica del primo Service Pack per Windows 7 e Windows Server 2008 R2. L'azienda ha parlato genericamente della fine di luglio come data per la disponibilità del pacchetto. Se tale scadenza venisse rispettata, la possibilità che la versione definitiva arrivi con l'autunno sarebbe pressoché confermata. Segnala ad un amico |
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