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Flash Player 10.1 finale decodifica in hardware i video H.264

12/06/2010
- A cura di
Zane.
Audio Video Multimedia - La nuova versione di Flash Player consente di visualizzare i filmati in streaming in maniera più fluida, con benefici tangibili soprattutto sui netbook recenti. Sono supportati anche i processori Intel Core con GPU integrata e i modelli NVIDIA e ATI.

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Adobe ha reso disponibile da qualche giorno la versione definitiva di Flash Player 10.1: una major release del popolare software, mediante la quale il team di sviluppo veicola un ampio ventaglio di nuove funzionalità.

I bit proposti sono in verità gli stessi già visti nella precedente release candidate (RC): Adobe ha infatti reputato che, alla luce del feedback ricevuto, il programma fosse sufficientemente stabile ed affidabile da poter essere proposto al grande pubblico come edizione finale senza ulteriori ritocchi.

Fra le migliorìe proposte da Flash Player 10.1, spicca la capacità di utilizzare il processore della scheda video (GPU) per decodificare flussi video H.264. Proprio questo codec è utilizzato da YouTube per lo streaming dei propri filmati, ed è attualmente considerato lo stato dell'arte in campo di compressione video.

La caratteristica è disponibile solamente sotto Windows XP e successivi, ma dovrebbe essere estesa anche a Mac e Linux nel prossimo futuro: in particolare, Adobe propone già una declinazione preliminare del prodotto, chiamata Gala, che offre appunto l'accelerazione hardware anche sotto Mac OS X 10.6.3 (Snow Leopard).

I benefici di tale funzionalità sono apprezzabili soprattutto sui netbook, e su tutti quei sistemi nei quali la GPU sia più potente della CPU principale. Sgravando il processore dal carico generato dalla decodifica video infatti, è possibile riprodurre filmati in streaming in maniera più fluida, con benefici maggiori utilizzando filmati ad alta risoluzione.

Purtroppo però, l'hardware supportato si conta sulle dita di una mano.

Per quanto riguarda NVIDIA, figurano quasi tutti i modelli di GeForce dalla serie 8xxx in avanti, alcune declinazioni della famiglia Quadro, ION e ION LE.

Per ATI, si parla delle GPU Radeon serie HD 4xxx e successive, Mobility Radeon HD 4xxx e discendenti, i modelli integrati della serie Radeon HD 3xxx e successivi ed alcune declinazioni di FirePro. È però indispensabile impiegare una versione aggiornata dei relativi driver Catalyst.

Sono supportati anche i chipset Intel 4 Series e le GPU integrate nei processori Intel Core, a patto però di aver installato driver aggiornati. L'accelerazione sui processori Intel Core è limitata ai sistemi governati da Windows Vista e Windows 7.

In tema di netbook motorizzati da Intel Atom invece, è supportato unicamente il popolare GMA 500 associato a driver video successivi alla release 5.2.1.2020 (8.14.10.2020) ed in accoppiata con il solo Windows 7.

Da notare l'assenza di Intel GMA 9xx dalla lista dei dispositivi compatibili: questo fa sì che i netbook meno recenti siano privati a priori dall'accelerazione. Una mancanza significativa, considerando che proprio questa classe di dispositivi sarebbe stata quella maggiormente avvantaggiata dalla novità.

Chiudono la lista delle GPU in grado di sfruttare l'importante caratteristica i modelli Broadcom BCM70012 e BCM70015, veicolati sui sistemi dotati di Broadcom Crystal HD Enhanced Video Accelerator.

Fra le altre novità, si parla anche di una maggiore attenzione ai dispositivi mobili come smartphone (fra i quali quelli basati su Android 2.2) ed altre appliance da salotto, ed una serie di caratteristiche tutte nuove per gli sviluppatori.

Dal punto di vista della sicurezza invece, si segnala che i nuovi byte sono stati epurati dal grave errore nel file authplay.dll di cui si è parlato più diffusamente in "Adobe Reader, Acrobat e Flash Player sono vulnerabili ancora una volta". Proprio per questo motivo, l'aggiornamento è vivamente consigliato a tutti gli utenti.

I binari per Windows, Linux e Mac sono scaricabili facendo riferimento al consueto http://get.adobe.com/flashplayer/.

L'aggiornamento dalla versione 10.0 dovrebbe essere automatico, ma, trattandosi di una major release a tutti gli effetti, è una buona idea disinstallare manualmente la vecchia versione utilizzando l'apposito tool (Windows, Mac, rpm -e flash-plugin da terminale per Linux) prima di eseguire il setup della nuova build.

Per controllare poi la corretta riuscita del setup è poi sufficiente collegarsi a questa pagina e sincerarsi che il riquadro di destra riporti un progressivo uguale o successivo a 10,1,53,64.

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