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La trattazione seguente è piuttosto datata. Sebbene questo non implichi automaticamente che quanto descritto abbia perso di validità, non è da escludere che la situazione si sia evoluta nel frattempo. Raccomandiamo quantomeno di proseguire la lettura contestualizzando il tutto nel periodo in cui è stato proposto.
In occasione di una delle sue tante iniziative legali contro il file sharing e il variegato e sfuggente mondo del peer to peer, IFPI c'aveva provato, a sostenere la tesi disperata secondo cui denunciare e minacciare con la prepotenza del denaro semplici utenti e farli passare per pericolosi pirati alla fine stava pagando, e lo scambio illegale (definizione palesemente inappropriata, a parere di chi scrive) di contenuti protetti dai diritti d'autore (i cui proventi servono anche a foraggiare una struttura burocratica e manageriale estremamente strutturata ed in larga parte inutile) era ormai al tramonto. Secondo loro... In Italia si viaggia intanto allegramente su livelli parossistici e grotteschi, con angosciosi spot girati da vecchie star del cabaret, riciclatesi in scrittori di best-seller, come dementi testimonial per fronteggiare il "mortale" pericolo del Peer to Peer e della copia illegale, oppure con noti serial televisivi (una volta le chiamavano telenovelas, ora il politically correct ne fa dei modelli di business e di moralità televisiva e non solo) che infilano tra una love story e un pettegolezzo di condominio un'allegra scenetta di un "cattivo" che scarica film da Internet e si becca "un virus" (Lol!) come punizione divina (se non ci credete, leggete qui e qui). E naturalmente, il Peer to peer è pericoloso per le menti dei più giovani, ed è destinato a soccombere perché è immorale, oltre che ingiusto. Secondo loro... Slyck.com, volendo parlare di cose serie, si è occupato del monitoraggio dell'attività delle maggiori reti di Peer to Peer sin dalla sua nascita. Attraverso l'uso dei client delle varie reti e di crawler automatici sviluppati da terze parti, il sito è in grado di avere una rappresentazione sufficientemente accurata della tendenza di una data rete nel tempo. A Marzo 2005, partendo da dati che risalgono a Gennaio 2003, Slyck.com ha messo insieme i dati raccolti per confrontare le statistiche delle reti eDonkey2000, DirectConnect, FastTrack, Gnutella e Overnet, e il seguente grafico delle medie di utilizzo su base mensile è quello che ne è risultato. Purtroppo, per uno degli attuali player fondamentali del Peer to Peer, BitTorrent, non è possibile quantificare la popolazione totale di utenti, e quindi non viene considerato. Le statistiche sono in grado di mostrare la crescita o il declino di una rete, ed infatti è possibile notare come la fascia di utenza di FastTrack (beige) sia diventata più stretta, mentre eDonkey2000 (viola) e Gnutella (azzurro) si siano notevolmente sviluppate. Grazie al lavoro di Slyck.com, siamo ragionevolmente in grado di farci un'idea sull'evoluzione dell'intera popolazione modiale del P2P. Nonostante le già indicate campagne intimidatorie di RIAA (Recording Industry Association of America) & Co., finora concretizzatesi in denunce rivolte a circa 10.000 utenti, il popolo del free sharing non sembra esserne troppo preoccupato, tanto è che si è quasi duplicato dal Gennaio 2003. Ecco un grafico sul numero totale di utenti. Le statistiche sul numero di utenti sono comunque incomplete, visto che non includono reti e programmi largamente usati come il già citato BitTorrent, WinMX, SoulSeek, Ares, Manolito P2P network, Shareaza, e altri. Se consideriamo anche questi ultimi, il numero approssimativo di utilizzatori del P2P nelle sue varie forme ed incarnazioni supera la ragguardevole cifra di 10 milioni al giorno. E se proprio non ci si fida delle cifre e delle statistiche e magari si è allergici ai grafici, basta una semplice constatazione di persona: aprire WinMX e cercare la hit musicale del momento, o sguinzagliare eMule Plus alla caccia di un vecchio film di Monicelli (es. "Grande Guerra") restituisce risultati che, in tutta onestà, non lasciano spazio nemmeno all'ombra di un dubbio... Ricordando ancora una volta come sia giusto e necessario, per la salvaguardia delle opere di ingegno e di cultura, ripensare drasticamente al modo in cui si possano finanziare e premiare economicamente gli autori attraverso la Licenza Volontaria Collettiva e strumenti affini, i grandi mass media, che si affannano a sostenere che il P2P è in declino, evidentemente mentono, e mentono sapendo di mentire, perché nella realtà di tutti i giorni succede l'opposto, e le reti di peer to peer non hanno mai avuto tanto appeal e non sono mai cresciute come stanno facendo adesso. Con buona pace di Giorgio Faletti e di chi crede, per ignoranza o malafede, che il P2P sia un fenomeno ancora controllabile e assimilabile al vecchio sistema... Segnala ad un amico |
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