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La trattazione seguente è piuttosto datata. Sebbene questo non implichi automaticamente che quanto descritto abbia perso di validità, non è da escludere che la situazione si sia evoluta nel frattempo. Raccomandiamo quantomeno di proseguire la lettura contestualizzando il tutto nel periodo in cui è stato proposto.
Sono ormai parecchi anni che la vicina Francia spinge per l'adozione della dottrina nota come "three strikes": , ovvero la disconnessione forzata da Internet per gli utenti colti a violare impunemente il diritto d'autore per tre volte. L'idea ha iniziato a circolare già dal 2008, quando si iniziò a parlarne in un testo, immediatamente giudicato da più parti come estremamente controverso. Da semplice "proposta" a "disegno di legge", il passo è stato brevissimo: a meno di un anno di distanza, la disconnessione dei pirati era già stata approvata dal parlamento. Ma la bozza non ha incontrato il plauso del Consiglio Costituzionale che, ritenendolo lesivo dei diritti fondamentali, l'ha rimandato al mittente ad un passo dall'entrata in vigore. In tutta risposta, il testo è stato in seguito modificato e, a metà del luglio scorso, nuovamente sottoposto all'iter di valutazione che potrebbe trasformarlo in normativa vigente a tutti gli effetti. La versione rivista ha passato il primo gradino nei giorni scorsi: con 285 voti favorevoli e 255 voti contrari, l'assemblea nazionale ha dato il proprio benestare. Prima che divenga legge a tutti gli effetti è previsto almeno un altro step di verifica ma, in caso il legislatore francese non si opponesse, si prevedono tempi duri per gli utenti francesi. Non solo: l'approvazione di una normativa così severa all'interno del territorio europeo getterebbe i presupposti per un significativo precedente, tale da invogliare i discografici di molte altre nazioni (quali sicuramente l'Italia) a spingere ancora di più per ottenere leggi simili anche negli altri Paesi membri dell'Unione. Cosa rischiano gli utenti francesiVolendo schematizzare, ecco quali sarebbero i rischi per chi condividesse abusivamente ed in maniera recidiva contenuti protetti dopo l'entrare in vigore del provvedimento:
Pesanti le conseguenze anche per coloro i quali, pur senza scambiare opere protette direttamente, si macchieranno di negligenza. Per tutti i genitori con i figli eMule-dipendenti o per chiunque non proteggesse debitamente il proprio access point, sono previsti fino ad un mese di disconnessione 1.500 euro di contravvenzione. Segnala ad un amico |
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