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![]() Anche Rapidshare, celeberrimo sito di file-hosting, è stato aggredito dall'uragano dei protettori del diritto d'autore, ricevendo lo stesso trattamento di molte altre vittime, più o meno recenti. Proprio per il servizio offerto dal portale, infatti, anche GEMA, che rappresenta oltre 60.000 individui fra artisti e compositori, ha fatto sentire la propria voce. Citando in tribunale Rapidshare per aver reso disponibili al download illecito 5000 dei brani della propria collezione, GEMA ha ottenuto la vittoria. La corte ha giudicato il portale colpevole di violazione del copyright, e ha stimato il valore delle canzoni sui 24 milioni di euro, senza però convertirli in una multa. Rapidshare ha dovuto cancellare dal proprio database tutti i 5000 file, ed assicurarsi che gli stessi non venissero caricati di nuovo. Tuttavia questa manovra è stata giudicata inefficace e si dovranno adottare misure più restrittive per impedire il download di brani contenuti nel database GEMA. "Siamo sicuri che in questo modo ridurremo l'uso illegale di opere presenti nel repertorio GEMA" ha detto il Dr. Harald Heker, CEO dell'Azienda, soddisfatto del risultato ottenuto e fiducioso in un futuro che vede la pirateria battuta su tutta la linea. Anche Bobby Chang, COO di Rapidshare ha espresso la propria opinione: "Non credo che questa vittoria significhi un reale passo in avanti. Come hanno dimostrato molti casi che hanno anche coinvolto GEMA stessa, l'esito di un processo varia molto in base alla corte". Eppure le recenti battaglie hanno visto spesso la condivisione sconfitta, nonostante l'ottimismo di gran parte dei suoi sostenitori. Segnala ad un amico |
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