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La trattazione seguente è piuttosto datata. Sebbene questo non implichi automaticamente che quanto descritto abbia perso di validità, non è da escludere che la situazione si sia evoluta nel frattempo. Raccomandiamo quantomeno di proseguire la lettura contestualizzando il tutto nel periodo in cui è stato proposto.
Sembra che la Svezia, noto paradiso per gli amanti del file-sharing nonché patria del celeberrimo portale The Pirate Bay, stia iniziando a perdere parte della sua fama: proprio dall'inizio del mese, infatti, è stata approvata una nuova legge con lo scopo di colpire tutti i pirati. Il nome di tale direttiva è IPRED (Intellectual Property Rights Enforcement Directive) e ha già fatto crollare del 30% il traffico Internet dello stato, subito dopo la propria approvazione, a significare come gran parte di coloro che si connettono ad Internet sfruttino il peer-to-peer. Sono stati molti i pareri riguardanti questa situazione, a partire da alcuni esperti, anche neutrali, che hanno dichiarato come questo primo effetto sia solo causato dalla paura degli utenti e, come tale, destinato a terminare fra un massimo di due settimane. I commenti di coloro che lavorano contro la pirateria credono che questo sia, invece, un chiaro segno di come la legge stia funzionando perfettamente. Ma i primi risultati sembrano essere già visibili pochi giorni dopo. Il 3 Aprile sono stati effettuati gli arresti di due giovani di 29 anni, accusati di pirateria. I loro computer, e tutti gli accessori annessi, sono stati requisiti e pronti per l'analisi: è sicuro che le diatribe continueranno in tribunale. Nonostante ciò, pare che gli svedesi non siano disposti a rinunciare al P2P; molti non si ritengono spaventati e continuano a connettersi e scaricare torrenti nonostante il rischio, altri invece sembrano essere propensi a cercare alcune strade "elusive". Mullvad.net, un nuovo servizio che rende anonimi gli utenti della Rete, ha ricevuto proprio in questi giorni cascate di e-mail. Fredrik Strömberg, uno dei due proprietari del sito, ha dichiarato di essere rimasto sorpreso quando haritrovato la propria casella di posta intasata da un altissimo numero di richieste differenti. Sembra che le persone che sollevano domande, chiedono chiarimenti o vogliono utilizzare il servizio, siano tanto numerose quanto differenti: madri di famiglia, giovani, meno giovani ed altri. A questo punto dobbiamo aspettare qualche altro giorno per poter vedere se IPRED ha realmente cambiato le cose; siamo comunque sicuri del fatto che questo sistema, se funzionerà come si prefigge, verrà ampiamente criticato da gran parte degli utenti. Segnala ad un amico |
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