La lappatura di una superficie consiste nel lavorarla al fine di diminuirne la rugosità rendendola il più possibile omogenea, migliorando così l'accoppiamento con un'altra superficie, con l'impiego di abrasivi. Nel caso dei metalli è possibile anche ottenere delle superfici lucidate a specchio.
Molto spesso, soprattutto nei dissipatori OEM (cioè quelli forniti di serie con il processore e comunque quelli a basso costo), la superficie a contatto con il die del processore non sempre è omogenea. Non parliamo di semplici graffi, ma addirittura di vere e proprie deformazioni planari, che compromettono l'accoppiamento e quindi la trasmissione (e la dissipazione) del calore CPU verso l'esterno.
Nei casi in cui le condizioni del dissipatore sono particolarmente "disastrate", la sua lappatura può produrre effetti davvero sorprendenti in termini di diminuzione delle temperature di esercizio, mentre nelle situazioni più comuni di solito non si va oltre 1-2° C in idle e 4-5° C a pieno carico; tuttavia, non è possibile fare una statistica precisa perché il risultato è molto influenzato dalla cura con cui è eseguita l'operazione.
In ogni caso, se questa procedura ci permette di tenere le ventole più lente (e quindi più silenziose!) o di alzare un altro po' il nostro overclock, siamo comunque di fronte ad un buon risultato!
Questo procedimento vede in suoi vantaggi nella semplicità e nell'economicità; basti pensare che un dissipatore che abbassi di 2-3° C il nostro OEM può arrivare a costare anche 30€!
Inoltre, consideriamo questi nuovi dissipatori possono avere delle superfici comunque non trattate a dovere. Effettuare la lappatura per esaltarne al massimo l'effetto refrigerante permette di raggiungere risultati ottenibili latrimenti con soluzioni molto più costose!
Per la lappatura in generale occorre solo un abrasivo, mentre per la lucidatura (che non è necessaria ai nostri fini) ci affideremo a prodotti chimici come Sidol o comune pasta abrasiva da carrozziere.
Quindi, prima di aprire il PC, mettiamo mano al nostro portafogli e preleviamo ben... 5€! Andiamo in ferramenta e chiediamo:
Giacché ci siete, sarebbe anche opportuno munirsi di una bomboletta di aria compressa per pulire l'interno del case, le ventole e gli interstizi tra le lamelle dei dissipatori.
Inoltre, se non avete da parte della pasta per processori, procuratevene una quantità pari a due chicchi di riso. Sappiate che ne esistono varie qualità, le migliori sono quelle a base d'argento.
Smontiamo dissipatore e processore dallo zoccolo della scheda madre e ripuliamoli dalla vecchia pasta conduttiva. Rimettiamo il processore nello zoccolo dopo aver applicato un chicco di nuova pasta.
Troviamo una superficie piana, un ripiano di marmo o uno specchio sono l'ideale, e incolliamo i tre fogli abrasivi con lo scotch.
Con un pennarello indelebile facciamo dei segni sulla superficie da lappare.
Appoggiamo il dissipatore sul foglio abrasivo a grana più grossa e con il solo peso della mano appoggiata cominciamo a fargli seguire un percorso a 8, ruotandolo di 90° ogni due minuti, per sgrossarne la superficie e renderla perfettamente piana.
Osservando come si consumano i segni precedentemente tracciati col pennarello potremo renderci conto di quanto si sta appiattendo la superficie e regolarci sulle zone da sgrossare. Cerchiamo di ottenere una superficie piana.
Dopo 5 minuti di lavoro noteremo che il dissipatore ha davvero un pessimo aspetto, ma non è un problema. L'obiettivo di questa prima operazione è di sgrossare il pezzo, non di finirlo. Indicativamente, o i segni fatti col pennarello devono consumarsi tutti in maniera omogenea, o la superficie che stiamo lavorando deve avere lo stesso aspetto in ogni punto.
Ripetiamo tutto di nuovo con gli altri due fogli abrasivi, dopo aver pulito la superficie con un panno ogni volta, fino ad ottenere un aspetto omogeneo della superficie levigata.
Il dissipatore è lappato! Se volete, potete già pulirlo e rimontarlo. Per migliorare ulteriormente il vostro lavoro, potete procedere con la lucidatura.
Con la lucidatura otterremo una superficie praticamente a specchio, molto bella da vedere se stiamo lavorando con rame, ma di bell'effetto anche con dissipatori di alluminio.
In pratica, il tutto si riduce a lucidare la superficie lappata con un panno e della pasta abrasiva finché non si raggiunge l'effetto desiderato.
Se non riuscite ad ottenere un vero e proprio effetto a specchio, potete ripetere la lappatura con la carta 1200 per altri 2 minuti e poi lucidare nuovamente.
I seguenti rilevamenti sono stati fatti dopo cicli di lavoro di circa 30 minuti.
Temperatura a riposo prima della lappatura
Temperatura a riposo dopo la lappatura
Temperatura a pieno carico prima della lappatura
Temperatura a pieno carico dopo la lappatura
In questo caso il risultato è stato davvero oltre ogni aspettativa, da 5° C a 10° C in meno su processore e scheda madre ed un ambiente in generale molto più fresco!
Notate soprattutto come è diminuito il regime delle ventole!
Per ottenere lo stesso risultato senza sporcarmi le mani, avrei dovuto spendere almeno una cinquantina di euro per un nuovo dissipatore più performante.
Ricordiamo alcuni particolari:
È bene comunque non esagerare con l'abrasione. Questo si nota soprattutto in caso di lappatura per dissipatori di GPU e chipset: se viene asportato troppo materiale (non andare mai oltre 1mm), si potrebbe avere un accoppiamento troppo lasco, a causa delle viti o delle molle di fissaggio che non fanno più presa.
La lappatura insomma è un'operazione banale ed economica, che comporta dei vantaggi notevoli, a patto però di essere eseguita con una certa cura.
La prossima volta che farete un po' di pulizia nei vostri case pensateci bene: in 15 minuti potrete allungare la vita della vostra CPU... e delle vostre orecchie!
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